DURATA DI EROGAZIONE DELL’ASSEGNO DIVORZILE

DURATA DI EROGAZIONE DELL’ASSEGNO DIVORZILE
L’assegno divorzile è uno strumento volto a ristabilire un equilibrio economico tra gli ex coniugi,
evidenziando le tre funzioni principali: assistenziale, compensativa e perequativa. Questa distinzione è
particolarmente importante soprattutto alla luce della sentenza delle Sezioni Unite n. 18287/2018, che ha
ridefinito l’assegno non come un semplice sostegno economico, ma come uno strumento di equità.

  • Funzione assistenziale: È chiaro che questa funzione opera laddove il beneficiario non sia in grado
    di garantire una vita dignitosa per ragioni oggettive.
  • Funzione compensativa e perequativa: Questi aspetti sono cruciali per riconoscere il contributo
    del coniuge più debole al patrimonio familiare e per compensare sacrifici personali o professionali.
    L’approccio sottolinea un elemento etico: l’ex coniuge economicamente più forte deve riconoscere
    il valore del lavoro domestico o delle rinunce professionali dell’altro, che spesso non trovano altra
    compensazione.
    Durata indefinita: giustificazioni e limiti
    L’assegno divorzile non ha una scadenza predeterminata, ma soggetta a revisione o revoca in base a
    mutate circostanze. Questo lo rende uno strumento flessibile ma, allo stesso tempo, suscettibile di
    controversie legali. L’assenza di un limite temporale è cruciale per garantire una sicurezza economica a lungo termine, soprattutto per chi non può reinserirsi nel mondo del lavoro a causa dell’età o della
    mancanza di competenze. Il fatto che l’assegno possa potenzialmente durare tutta la vita può essere
    percepito come un onere sproporzionato, specie in presenza di cambiamenti economici o personali.
    Cessazione e modifiche: nuove convivenze e rifiuto di lavoro
    Ci sono due condizioni particolarmente controverse per la cessazione dell’assegno: nuove unioni e rifiuto di lavoro.
  • Nuove convivenze: La distinzione tra componente assistenziale (che può decadere) e compensativa
    (che può persistere) è una soluzione equilibrata. Tuttavia, la difficoltà risiede nella dimostrazione
    dell’impatto economico della nuova unione.
  • Rifiuto di lavoro: L’approccio della Cassazione è condivisibile, poiché il principio di
    autoresponsabilità è essenziale per evitare abusi. Tuttavia, è necessario considerare le difficoltà
    reali che una persona può affrontare nel rientrare nel mondo del lavoro, soprattutto in contesti di
    età avanzata o scarsa qualificazione.
    Principi di equità e giustizia sociale
    L’equilibrio tra il sostegno al coniuge economicamente più debole e la promozione dell’autonomia
    personale riflette i valori costituzionali di solidarietà e uguaglianza, ma pone il sistema giudiziario di
    fronte a una sfida complessa: garantire una valutazione personalizzata e dinamica.

Chiama ora per un consulenza

Consulta il nostro Vademecum

Segui il mio canale YouTube

https://www.divorzieseparazione.it