
Fino a Quando un Genitore Deve Mantenere il Figlio: Tutto Quello che c’è da Sapere.
L’articolo 315-bis del Codice Civile afferma che ogni figlio ha diritto a ricevere sostegno economico e morale da entrambi i genitori. Inoltre, l’articolo 316-bis c.c. specifica che questo obbligo deve essere adempiuto in proporzione alle disponibilità economiche di ciascun genitore, sia che esso svolga un’attività lavorativa, sia che contribuisca alla gestione familiare in altro modo.
Responsabilità dei Genitori
Ogni genitore deve contribuire economicamente in base alle proprie risorse e capacità. Questo dovere non si limita ai bisogni primari come cibo e alloggio, ma include anche l’accesso all’istruzione, le attività ricreative e il mantenimento di uno stile di vita dignitoso. Inoltre, tale obbligo è indipendente dallo stato civile dei genitori: sia in caso di matrimonio che di separazione o divorzio, i figli hanno diritto allo stesso livello di supporto.
Criteri per la Quantificazione dell’Assegno di Mantenimento
L’ammontare dell’assegno di mantenimento non è fisso, ma viene determinato caso per caso in base a diversi elementi, come previsto dall’articolo 337-ter c.c. Tra i criteri di valutazione rientrano:
- le esigenze del figlio;
- il tenore di vita di cui godeva il minore quando i genitori vivevano insieme;
- la ripartizione dei tempi di permanenza del figlio con ciascun genitore;
- le risorse economiche di entrambi i genitori;
- il valore economico delle attività domestiche e di cura svolte da ciascun genitore.
Di conseguenza, l’importo dell’assegno viene calcolato in base alle circostanze specifiche della famiglia e alle disponibilità economiche delle parti coinvolte.
Orientamenti Giurisprudenziali
La giurisprudenza ha chiarito ulteriormente il principio del mantenimento con diverse sentenze:
- Tribunale di Messina, sentenza n. 495/2016: ha stabilito che il mantenimento deve garantire al figlio un tenore di vita simile a quello goduto precedentemente e che l’obbligo dei genitori perdura fino alla sua indipendenza economica.
- Cassazione Civile, Sez. 1, n. 7169/2024: ha ribadito che il diritto al mantenimento è indipendente dal fatto che i genitori siano conviventi o separati.
- Cassazione Civile, Sez. 1, n. 17903/2023: ha evidenziato che la determinazione dell’assegno deve considerare le reali esigenze del figlio e le capacità economiche dei genitori.
- Cassazione Civile, Sez. 1, n. 32466/2023: ha sottolineato l’importanza di un’analisi comparativa dei redditi di entrambi i genitori per stabilire la giusta entità del contributo.
Fino a Quando Dura l’Obbligo di Mantenimento?
Il mantenimento non termina automaticamente con il raggiungimento della maggiore età, ma permane finché il figlio non diventa economicamente autosufficiente. Tuttavia, il figlio è tenuto a dimostrare un impegno concreto nella formazione o nella ricerca di un’occupazione. Se tale impegno manca, l’obbligo di mantenimento può essere revocato. In genere, si considera che questo diritto non possa protrarsi oltre i 30 anni, salvo situazioni eccezionali.
Cosa Fare in Caso di Mancato Adempimento
Se un genitore non versa l’assegno di mantenimento stabilito, il figlio può adire le vie legali per ottenere il riconoscimento del proprio diritto. Il tribunale può intervenire con provvedimenti coercitivi per obbligare il genitore inadempiente a rispettare i suoi doveri. Inoltre, in caso di danni derivanti dalla mancata assistenza economica, il figlio può richiedere un risarcimento, come stabilito dalla Cassazione, sentenza n. 7171/2024.
Conclusione
L’obbligo di mantenimento è un principio fondamentale del diritto familiare, volto a garantire ai figli le risorse necessarie per una crescita serena e dignitosa. La normativa e la giurisprudenza sono orientate a tutelare il benessere del minore, assicurando che entrambi i genitori contribuiscano in modo equo e proporzionato alle proprie possibilità. Ogni caso viene esaminato individualmente, con l’obiettivo di proteggere al meglio gli interessi del figlio.
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