
Assegno di mantenimento e nuova convivenza: cosa dice la Cassazione
Assegno di mantenimento e nuova convivenza: cosa dice la Cassazione
La nuova relazione sentimentale dell’ex coniuge non comporta automaticamente la perdita
dell’assegno di mantenimento. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 14358/2025, ha
ribadito che la semplice instaurazione di una convivenza stabile (more uxorio) da parte del
beneficiario non è di per sé sufficiente a far venir meno il diritto al contributo mensile.
Funzioni dell’assegno di mantenimento
L’assegno di mantenimento, previsto dall’art. 156 c.c., ha due principali funzioni:
- Assistenziale: fornisce un sostegno economico all’ex coniuge privo di redditi propri dopo la
separazione. - Compensativa: riconosce e riequilibra i sacrifici e il contributo dato dal coniuge
economicamente più debole durante il matrimonio, soprattutto se ha rinunciato a opportunità
lavorative o contribuito alla crescita del patrimonio familiare.
Effetti della nuova convivenza
La Cassazione ha chiarito che:
- La nuova convivenza può incidere sulla componente assistenziale dell’assegno, perché il
nuovo rapporto affettivo può sostituire il sostegno economico che prima derivava dal
matrimonio. - Tuttavia, la componente compensativa non viene meno automaticamente: se l’ex coniuge ha
dato un contributo significativo alla famiglia o ha sacrificato la propria carriera per il
matrimonio, mantiene il diritto all’assegno, purché dimostri in giudizio tali circostanze.
Quando si conserva il diritto all’assegno
Il diritto all’assegno si mantiene in chiave compensativa se:
- Il beneficiario dimostra di aver contribuito in modo rilevante al patrimonio familiare o
personale dell’ex partner. - Ha rinunciato a opportunità lavorative durante il matrimonio.
- Non ha raggiunto una nuova autosufficienza economica grazie alla nuova convivenza, cioè
non gode di un tenore di vita paragonabile a quello precedente o comunque adeguato senza il
supporto dell’ex coniuge.
Valutazione caso per caso
La Cassazione esclude qualsiasi automatismo: la revoca o la riduzione dell’assegno richiede
una valutazione approfondita delle condizioni economiche attuali, della durata e delle
modalità della precedente vita matrimoniale e dell’effettivo apporto dato dal coniuge
beneficiario.
In conclusione, la nuova convivenza more uxorio dell’ex coniuge non fa decadere
automaticamente l’assegno di mantenimento. La sua eventuale revoca o riduzione dipende
dall’accertamento concreto delle condizioni economiche e dal riconoscimento del contributo
dato durante il matrimonio. Solo se il beneficiario raggiunge una piena autosufficienza
economica grazie alla nuova unione, o se non riesce a dimostrare il proprio apporto alla
famiglia, potrà perdere il diritto all’assegno.
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